mercoledì 23 gennaio 2013

CREDERE IN DIO SULLE ORME DI ABRAMO


"Quando affermiamo: 'Io credo in Dio', diciamo come Abramo: 'Mi fido di Te; mi affido a Te, Signore' (...). Dire 'Io credo in Dio' significa fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso. (...) Abramo, il credente, ci insegna la fede; e, da straniero sulla terra, ci indica la vera patria. La fede ci rende pellegrini sulla terra, inseriti nel mondo e nella storia, ma in cammino verso la patria celeste. Credere in Dio ci rende dunque portatori di valori che spesso non coincidono con la moda e l’opinione del momento (...) In tante nostre società Dio è diventato il 'grande assente' e al suo posto vi sono molti idoli, diversissimi idoli e soprattutto il possesso e l’'io' autonomo. E anche i notevoli e positivi progressi della scienza e della tecnica hanno indotto nell’uomo un’illusione di onnipotenza e di autosufficienza, e un crescente egocentrismo ha creato non pochi squilibri all’interno dei rapporti interpersonali e dei comportamenti sociali".

Benedetto XVI 
Città del Vaticano, 23 gennaio 2013

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