domenica 31 marzo 2013

PASQUA 2013


RISURREZIONE
(Paolo VI)

Tu, Gesù, con la risurrezione
hai compiuto l'espiazione del peccato;
ti acclamiamo nostro Redentore.
Tu, Gesù, con la risurrezione
hai vinto la morte;
ti cantiamo gli inni della vittoria:
sei il nostro Salvatore.
Tu, Gesù, con la tua risurrezione
hai inaugurato una nuova esistenza;
tu sei la Vita.
Alleluja!
Il grido É oggi preghiera.
Tu sei il Signore.

mercoledì 27 marzo 2013

TRIDUO PASQUALE

Il cuore di tutto l'anno liturgico è rappresentato dal triduo pasquale. In realtà non si tratta tanto di un triduo temporale, poichè in esso si commemorano gli eventi che ne compongono il mistero: la passione, la sepoltura e la risurrezione del Signore. Tutti e tre gli eventi sono anticipati da due liturgie estremamente evocative e cariche  di significato spirituale: la Messa crismale del giovedì mattina e la cosiddetta Messa "In cena Domini". 
Qual è il significato di questi eventi liturgici, che rappresentano il senso più profondo di tutto il mistero dell'uomo-Dio Gesù Cristo?
  Anzitutto, nella Messa crismale, prima della benedizione degli olii che serviranno per impartire i sacramenti, vi è un momento al quale devi partecipare con grande attenzione e raccoglimento: il vescovo chiede ai sacerdoti che formano il presbitero diocesano di rinnovare le loro promesse sacerdotali. E' un momento carico di emozioni: i ministri di Dio, nelle mani e per mezzo del loro vescovo, rinnovano ancora una volta la scelta di rinunciare a se stessi per donarsi totalmente a Dio e ai fratelli, sull'esempio di Gesù Cristo. 
  Proprio questo evento ti permette di entrare misticamente nel cenacolo, nella Messa del pomeriggio: in essa si commemora il momento culminante della vita di Gesù, quando egli offre il pane e il vino come sacrificio e segno della sua vita spezzata per amore. L'adorazione che segue questa liturgia ti permette di fermarti a riflettere su questo amore di Gesù per te; proprio quest'adorazione ti introduce nel grande giorno della croce, il Venerdì Santo. E' un giorno davvero particolare, in cui la Chiesa ripropone dei riti antichissimi che servono a farti entrare nel mistero della morte del Figlio di Dio. E' il giorno in cui sei invitato ad unirti al dolore e alla morte di Gesù, che muore per la salvezza di tutta l'umanità. Il sabato è il giorno del grande silenzio: è il giorno in cui la Chiesa si unisce alla Madonna, in attesa dell'alba gloriosa della risurrezione. Segui anche tu questo cammino di umiliazione e di morte, per godere della stessa gloria di Gesù.
  Il triduo pasquale ha inizio dalla Messa nella cena del Signore, ha il suo fulcro nella Veglia pasquale e termina con i Vespri della domenica di risurrezione.
  Il venerdì della passione del signore è giorno di digiuno e di astinenza.
  Nel pomeriggio del Venerdì Santo si celebra la passione del Signore. La Veglia pasquale si svolge di notte: deve cominciare dopo l'inizio della notte o termina prima dell'alba della domenica.
  I colori liturgici sono il bianco per Giovedì Santo e per la Veglia pasquale, il rosso per il Venerdì Santo.

Tratto da "Sulla Tua Parola": Messalino, Editrice Shalom

LO STEMMA DI PAPA FRANCESCO


SPIEGAZIONE DELLO STEMMA
miserando atque eligendo


LO SCUDO
Nei tratti, essenziali, il Papa Francesco ha deciso di conservare il suo stemma anteriore, scelto fin dalla sua consacrazione episcopale e caratterizzato da una lineare semplicità.
Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.
In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.
IL MOTTO
Il motto del Santo Padre Francesco è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote(Om. 21; CCL 122, 149-151), il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).
Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo. Essa riveste un significato particolare nella vita e nell'itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San Matteo dell'anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull'esempio di Sant'Ignazio di Loyola.
Una volta eletto Vescovo, S.E. Mons. Bergoglio, in ricordo di tale avvenimento che segnò gli inizi della sua totale consacrazione a Dio nella Sua Chiesa, decise di scegliere, come motto e programma di vita, l'espressione di San Beda miserando atque eligendo, che ha inteso riprodurre anche nel proprio stemma pontificio.

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/elezione/stemma-papa-francesco_it.html

sabato 23 marzo 2013

SETTIMANA SANTA 2013 - DOMENICA DELLE PALME

La Domenica delle Palme è la domenica precedente alla festività della Pasqua; in essa la Chiesa celebra il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo
salutava agitando rami di palma. La folla, radunata dalle voci dell'arrivo di Gesù, stesse a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente lo acclamavano.
Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa. Non termina tuttavia la Quaresima, che continua fino alla celebrazione dell'ora nona del Giovedì Santo. Con la celebazione poi della Messa nella Cena del Signore ha inizio il Sacro Triduo Pasquale. 
La Domenica delle Palme è detta anche Domenica della Passione del Signore, perche in essa viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo uno dei sinottici (quest'anno viene letto il Vangelo di Luca).


http://it.cathopedia.org/wiki/Domenica_delle_Palme

domenica 17 marzo 2013

PRIMO ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

Cari amici, @ltar SM network  era presente al primo Angelus del Santo Padre. Non potevamo perdere la possibilità  "salutare" Papa Francesco e di pregare con lui. Ecco le nostre foto:


Già dalle prime ore del mattino abbiamo incontrato molti pellegrini argentini


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Erano presenti anche molte parrocchie, associazioni e gruppi di preghiera




E' stata un'occasione per fare nuove amicizie
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...ma soprattutto un momento di preghiera 
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*Grazie a Marisol Silva per queste bellissime fotografie.

Per vedere il nostro video clicca qui:  http://www.youtube.com/watch?v=gqbvbPUT0Q8

lunedì 11 marzo 2013

ECCE HOMO

Breve brano tratto dal libro "GESU' DI NAZARETH-dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione" di Benedetto XVI


...I soldati si prendevano gioco in modo crudele di Gesù. Sanno che Egli pretende essere re. Ma ora si trova nelle loro mani, ed è loro piacere umiliarlo, dimostrare in Lui la loro forza, forse anche scaricare su di Lui, in modo sostitutivo, la loro rabbia contro i grandi. Rivestono Lui - uomo colpito e ferito in tutto il corpo - con i segni caricaturali della maestà imperiale: il mantello scarlatto, la corona di spine intrecciate e lo scettro di canna. Gli rendono omaggio: "Salve, re dei Giudei!"; il loro omaggio consiste in ceffoni con cui manifestano ancora una volta tutto il loro disprezzo nei suoi confronti.

... In questa apparenza caricaturale Gesù condotto da Pilato, e Pilato lo presenta alla folla - all'umanità: Ecce homo - Ecco l'uomo!. Probabilmente il giudice romano è sconvolto dalla figura percossa e schernita di questo misterioso accusato. Egli conta sulla compassione di coloro che o vedono.
   "Ecce homo" - questa parola acquisisce spontaneamente una profondità che va al di là del momento. In Gesù appare l'essere umano come tale. In Lui si manifesta la miseria di tutti i colpiti e rovinati. Nella sua miseria si rispecchia la disumanità del potere umano, che schiaccia così l'impotente. In Lui si rispecchia ciò che chiamiamo "peccato": ciò che l'uomo diventa quando volge le spalle a Dio e prende autonomamente in mano il governo del mondo.
   Ma è vero anche l'altro aspetto: a Gesù non può essere tolta la sua intima dignità. Resta presente in Lui il Dio nascosto. Anche l'uomo percosso ed umiliato rimane immagine di Dio. Da quando Gesù si è lasciato percuotere, proprio i feriti e i percossi sono immagine del Dio che ha voluto soffrire per noi. Così, nel mezzo della sua passione, Gesù è immagine di speranza: Dio sta dalla parte dei sofferenti.